Associazione tra prestazioni nel heel-rise test e gravità clinica dell'insufficienza venosa cronica (IVC)
L’insufficienza venosa cronica (IVC) descrive una condizione che colpisce il sistema venoso degli arti inferiori, si sviluppa quando la pressione venosa è aumentata e il ritorno del sangue al cuore è compromesso da diversi meccanismi. Il principale fattore che contribuisce all’IVC è l'ipertensione venosa causata dalla combinazione di insufficienza valvolare e disfunzione della pompa muscolare del polpaccio. In particolare, il muscolo tricipite della sura svolge un ruolo importante nel ritorno venoso, comprimendo le vene profonde del polpaccio durante la contrazione ed espellendo il sangue verso il cuore.
Come conseguenza dell’IVC, si manifestano sintomi e alterazioni strutturali quali dolore, “gambe pesanti” (soprattutto a fine giornata), teleangectasie, vene reticolari, vene varicose, tendenza all'edema serale, alterazioni cutanee con iperpigmentazione, fibrosi del tessuto sottocutaneo (lipodermatosclerosi), ed eventuale ulcerazione.
La pompa muscolare periferica è importante per migliorare il ritorno venoso negli individui con IVC. L'allenamento di forza e resistenza per il tricipite della sura può migliorare il ritorno venoso e garantire una migliore prestazione funzionale in questi individui. È stato dimostrato un miglioramento della funzione della pompa muscolare del polpaccio dopo un programma di allenamento per i muscoli del tricipite, che ha mostrato una maggiore capacità di eiezione venosa e riduzione dei sintomi.
L’heel-rise test (HRT) è un test clinicamente rilevante, utilizzato per la riabilitazione vascolare. Valuta le prestazioni del muscolo tricipite della sura in soggetti con IVC. Questo test può essere utilizzato per valutare le prestazioni della pompa muscolare del polpaccio e consiste in un test di attivazione muscolare (concentrico/eccentrico) che conta il numero di ripetizioni della flessione plantare, fino a insorgenza di fatigue.
Lo scopo dello studio di Pereira e colleghi del 2020 era di valutare l'associazione tra le prestazioni della pompa muscolare periferica mediante HRT, l’età, l’attività fisica, l’uso di calze compressive e la gravità clinica dell'insufficienza venosa cronica. La parte clinica della classificazione CEAP (clinical–etiology–anatomy–pathophysiology) è stata utilizzata per valutare segnali e sintomi e per definire la gravità della IVC. Durante l’esecuzione dell’HRT, il soggetto realizzava, il più velocemente possibile, il numero massimo di flessioni plantari che poteva sopportare, fino all’insorgenza di fatigue.
La regressione logistica multipla è stata utilizzata per valutare l'influenza delle variabili HRT (numero di ripetizioni, tempo e frequenza di ripetizioni), dell’età, dell’attività fisica e dell’uso delle calze compressive sulla gravità dell'IVC.
Sono stati valutati un totale di 172 soggetti, per lo più con IVC di gravità inferiore (CEAP 1, 2, 3).
Sono state trovate correlazioni significative tra HRT e CEAP per il numero di ripetizioni (p=-0,256; p=0,001) e per il tasso di ripetizioni (p=-0,367; p<0,0001). Non è stata trovata correlazione tra il tempo di HRT e di CEAP (p=-0,018; p=0,811).
Nel modello 1 di regressione logistica, il numero di ripetizioni dell’HRT, l'età e l'attività fisica hanno spiegato il 47% della variazione della gravità dell’IVC (p=0,0001), con l'attività fisica quale fattore che ha contribuito maggiormente. Nel modello 2, il tasso di ripetizione dell’HRT, l'età e l'attività fisica hanno spiegato il 46,4% della gravità secondo la classificazione CEAP (p=0,0001), con il tasso di ripetizione quale fattore che ha contribuito maggiormente.
Il presente studio ha dimostrato un'associazione inversa tra le prestazioni della pompa muscolare, valutate tramite HRT, e la gravità dell'IVC. Il tasso di ripetizione ha contribuito maggiormente a spiegare la gravità della malattia, il che dimostra la necessità di concentrare l'allenamento degli individui con IVC non solo sulla resistenza del muscolo tricipite della sura, ma anche sull’aumento del tasso di ripetizioni.
Bibliografia
Pereira D et al. Phlebology. 2020 Sep;35(8):631-636.