Escina: Componente attivo dell’Ippocastano
L'escina è un componente attivo dell'Aesculus hippocastanum, l'ippocastano, il quale è stato impiegato nella medicina tradizionale per secoli. Tutt’oggi è utilizzato per trattare alcune condizioni, incluse le emorroidi, le vene varicose, gli ematomi e la congestione venosa.1
L'escina è stata isolata per la prima volta nel 1953 e ha dimostrato proprietà antiedematose, antinfiammatorie e venotoniche in vari preparati.1 È infatti in grado di ridurre o risolvere la presenza di edemi, di contrastare la comparsa di infiammazione e di aumentare la contrattilità venosa, riducendo il ristagno di sangue e favorendone la circolazione.
I benefici dell’escina sono primariamente legati ai suoi meccanismi d’azione.2
L’attività antiedematosa è imputabile all’attivazione di canali del Calcio, in grado di provocare un effetto “sigillante” su vasi di dimensione ridotta permeabili all’acqua. Inoltre, in condizioni infiammatorie o di ristagno sanguigno l’endotelio dei vasi può andare incontro ad ipossia, ovvero a una carenza di ossigeno. Ciò può risultare in una ridotta disponibilità di energia, innescando una risposta immunitaria locale. Escina è in grado di proteggere i vasi sanguigni dal reclutamento e dall’attivazione di cellule infiammatorie, riducendo ulteriormente la formazione di edemi.2
Come mostrato, l’attività antinfiammatoria appare strettamente legata a quella antiedematosa. Si è ipotizzato che escina interferisca con l’attivazione dei globuli bianchi, oltre a ridurre l’adesione dei neutrofili – la tipologia di globuli bianchi più abbondante – e l’associato rilascio di mediatori dell’infiammazione.2
L’attività venotonica si manifesta, essenzialmente, come aumento significativo della contrattilità delle vene.2
Lo sapevi che?
L'ippocastano è una pianta ampiamente diffusa in tutto il mondo, grazie all’eccellente adattamento a diverse condizioni ambientali. Cresce in Iran, India del Nord, Asia Minore, Europa Sud-Orientale, dai Balcani al Caucaso, e anche negli Stati Uniti. È diffusamente coltivato in parchi e giardini e lungo le strade delle città. Le parti della pianta con proprietà officinali sono i semi e la corteccia dei rami giovani.2
Bibliografia
1) Gallelli L. et al Drug Des Devel Ther. 2019; 13: 3425–3437.
2) Sirtori CR. Pharmacol Res. 2001 Sep;44(3):183-93.