Edema cronico degli arti inferiori e ferite
L'edema cronico, definito come presenza di edema da più di 3 mesi, è spesso multifattoriale: può essere dovuto, ad esempio, a linfedema primario e secondario, insufficienza venosa, cancro, obesità e immobilità fisica.
1
La prevalenza stimata di questa patologia è del 57% in pazienti ricoverati e assistiti da infermieri nel Regno Unito, e del 38% negli ospedali in Europa.
1 Le complicanze associate all'edema cronico comprendono la comparsa di cellulite e di ferite di natura cronica.
1
Uno studio trasversale internazionale del 2022 ha esaminato l'associazione di potenziali fattori di rischio per i pazienti con edema cronico degli arti inferiori e con una ferita concomitante (di natura acuta e cronica).
1 L'identificazione di potenziali fattori di rischio per tali pazienti consente la definizione di interventi sanitari mirati e aiuta a comprendere i meccanismi che portano alla formazione delle ferite.
1
In questo studio, le ferite agli arti inferiori (di diversa eziologia) in pazienti con edema cronico erano comuni, con una prevalenza puntuale del 12,70%.
1 I fattori di rischio indipendenti per le ferite includevano arteriopatia obliterante periferica, diabete, sesso maschile, cellulite, linfedema secondario, età superiore a 85 anni, sottopeso e ridotta mobilità.
1
Per quale motivo l'edema cronico si associa alle ferite?
La comprensione dei meccanismi alla base dello sviluppo delle ferite nell'edema cronico è un tema dibattuto, e la maggior parte delle ricerche sono incentrate sull'ulcerazione venosa.
1 In questa patologia, l'ipertensione venosa danneggia le cellule endoteliali, provocando il rilascio di molecole infiammatorie, precursori protrombotici e la fuoriuscita di liquido nello spazio interstiziale, che si presenta come edema.
1 Si osserva la migrazione di cellule infiammatorie nel tessuto, con conseguente attivazione di una cascata infiammatoria che porta alla degradazione della matrice extracellulare, all'ulcerazione e alla fibrosi.
1 La presenza di biofilm batterici difficili da eradicare, e che inevitabilmente si formano nelle ferite di natura cronica, attirano i leucociti, mantenendo l'infiammazione.
1
Sulla base di altri studi, si ipotizza che l'edema interferisca principalmente con lo scambio di ossigeno e nutrienti nella cute.
1 Una diminuzione del numero di capillari e un declino del contenuto di ossigeno cutaneo si correla alla gravità dell'insufficienza venosa, che può portare a ulcerazioni.
1
La compressione degli arti sembra migliorare sia l'infiammazione che la microvascolarizzazione, riducendo l'ipertensione venosa, diminuendo la filtrazione capillare e aumentando il drenaggio linfatico.
1
Venoplant® può essere utile?
Venoplant
®, in particolare nella sua formulazione crema gel, è un integratore alimentare contenente principi di riconosciuta azione vasoprotettiva, efficaci nel favorire un fisiologico miglioramento del trofismo del microcircolo e del tono capillare in caso di gonfiore, pesantezza, irrequietezza notturna degli arti inferiori, edemi di origine traumatologica e ortopedica.
In particolare, Venoplant
® è utile per:
- Favorire la fisiologica funzione di drenaggio dei liquidi tissutali il cui ristagno causa cellulite, gonfiore e senso di pesantezza degli arti inferiori.
- Stimolare l’azione proteolitica degli enzimi contenuti nei macrofagi, eliminando la causa principale degli edemi da insufficienza venosa. L’azione antiedemigena riduce la formazione di edemi da stasi venosa e linfatica di qualunque origine, anche in campo traumatologico e ortopedico.
Venoplant
® non è un farmaco e non è da considerarsi come un sostituto di un medicinale. Si consiglia di consultare sempre il proprio medico.
Bibliografia
1. Burian EA et al. Int Wound J. 2022;19(2):411-425.