L'impatto della vitamina D sull'invecchiamento della pelle


La pelle, come qualsiasi altro organo, subisce un progressivo declino delle sue caratteristiche fisiologiche, morfologiche e funzionali con l'invecchiamento. Essendo l'organo più esteso del corpo umano, insieme all'ipoderma (grasso sottocutaneo), è sia fonte che bersaglio dell’azione di numerosi ormoni e neuromediatori. La pelle ha anche la capacità di produrre il pro-ormone vitamina D e di trasformarlo in metaboliti attivi, che possono esercitare diversi effetti sulle principali cellule della pelle (cheratinociti e fibroblasti) e sulle cellule immunitarie.

Con l'avanzare dell'età, la capacità della pelle di produrre vitamina D3 diminuisce (indipendentemente dalle fisiologiche variazioni stagionali) e aumenta la degradazione delle sue forme attive. È stato riscontrato che la concentrazione del precursore della vitamina D3 nella pelle, il 7-deidrocolesterolo (7-DHC), diminuisce di circa il 50% fra l’età di 20 anni e l’età di 80 anni.

Diversi altri fattori contribuiscono allo stato di carenza di vitamina D in età avanzata, tra cui una limitata esposizione al sole, un apporto insufficiente di vitamina D attraverso la dieta o malattie che causano malassorbimento.

La carenza di vitamina D, comune in età avanzata, può ridurre importanti funzioni fisiologiche svolte dalla pelle, come la protezione dall'ambiente esterno e la prevenzione dello sviluppo del cancro.

È infatti noto che i metaboliti attivi della vitamina D3 e del lumisterolo (L3, prodotto in seguito a prolungate esposizioni ai raggi UVB) esercitano una varietà di effetti anti-invecchiamento e foto-protettivi sulla pelle:
  • Azioni antinfiammatorie.
  • Regolazione della proliferazione dei cheratinociti.
  • Promozione di programmi di differenziamento cellulare per la creazione della barriera epidermica, necessaria al mantenimento dell'omeostasi della pelle.
  • Risposte antiossidanti.
  • Inibizione del danno al DNA e attivazione di meccanismi di riparazione del DNA per attenuare l'invecchiamento precoce della pelle e la cancerogenesi.
In conclusione, le forme attive della vitamina D3, così come i derivati di L3, sono molecole promettenti per la prevenzione, l'attenuazione o il trattamento dell'invecchiamento precoce della pelle.

Bibliografia
Bocheva G et al. Int J Mol Sci. 2021 Aug;22(16):9097.